IL PICCOLO 21 APRILE 2020
TRIESTE. Quello a cui assistiamo quest’oggi non è un vero e proprio atto di esistere ma, come spesso accade quando le cose si complicano e le parole assumono nuovi significati e nuove sfumature, è qualcosa di diverso: un atto di resistere.
E’ la stessa condizione che troviamo nell’atto di porci verso qualcosa o di opporci. E paiono poco quelle due letterine messe lì, ad inizio parola. Ma il peso finale che hanno non è affatto di poco conto. C’è qualcosa che si contrappone o verso sui noi ci contrapponiamo.
Come mi faceva notare un appassionato maestro di arti marziali – di cui non posso dire il nome perché anche per lui, come per alcuni psicoanalisti, la parola annulla la cosa-, se due forze si contrappongono, si annullano. Questo significa che per compiere una azione significativa, e non nulla, non bisogna semplicemente contrapporsi: è necessario invece fare qualcosa di più e di diverso; modificare la direzione della forza.
E’ un po’ quello che accade anche a noi quando ci contrapponiamo a certe idee, una tra le tante il virus. Ne veniamo annullati con il rischio di una posizione quasi paranoica: o io o lui.
se ci riduciamo a pensare che tutto nella nostra vita attualmente dipende da esso e non riusciamo a pensare liberamente ne rimaniamo schiavi in una perfetta contrapposizione che ci annulla. Facciamo che continuo domani.-
Alessio Pellegrini