Roberta Rigamonti, nata a Bolzano, giurista, è responsabile del servizio legale e del servizio per l’amministrazione di sostegno presso la Federazione per il Sociale e la Sanità di Bolzano, dirige l’Associazione per l’Amministrazione di Sostegno.
Ambiti prevalenti di competenza il diritto dei soggetti deboli, il diritto di famiglia, il diritto degli enti non profit.
Ha partecipato come relatrice a vari convegni, corsi di formazione e meeting, anche all’estero, su temi inerenti l’amministrazione di sostegno.
Membro della Commissione provinciale per l’elenco degli amministratori di sostegno e in diversi gruppi di lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano.
QUI IL VIDEO DELL’INTERVENTO – (disponibile dal 15.4.2014)
Dell’amministrazione di sostegno mi occupo, con passione, sin dall’entrata in vigore della legge sua istitutiva.
Dal 2005 sono responsabile del servizio legale e dello Sportello per l’amministrazione di sostegno istituito presso la Federazione per il Sociale e la Sanità di Bolzano e dal 2010 coordino l’Associazione per l’Amministrazione di Sostegno.
Da subito, mi sono impegnata per cercare di realizzare, in Alto Adige, il c.d. “Sportello triangolare”, progetto attuato sulla base delle linee guida dettate dal Prof. Cendon.
Il Padre della legge spiegava, infatti, che per far funzionare la legge 6/2004 sarebbe stato necessario istituire a livello di base un Servizio/Sportello “triangolare” per l’A.d.S.
Parlava di una struttura costituita con il compito di operare nella quotidianità per un certo numero di ore e le cui funzioni specifiche si sarebbero dovute articolare lungo tre interfacce essenziali.
Esso si sarebbe dovuto sviluppare in una struttura territoriale a supporto, in primo luogo, degli utenti e delle famiglie, poi, del giudice tutelare e in terza istanza degli amministratori di sostegno. Inoltre, rimarcava la necessità di apprestare congrui puntelli organizzativi.
1.“Interfaccia per gli utenti potenziali e le loro famiglie”
Nel 2006 è stato quindi realizzato il primo importante obiettivo attraverso la costituzione di uno Sportello di consulenza legale capace di rispondere alle istanze dei cittadini.
L’attività dello sportello è tuttora condotta da due giuriste e una segretaria e:
• svolge attività informative elementari su che cosa è l’AdS, quando serve ricorrervi, come si attiva, ecc;
• promuove azioni di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza attraverso anche l’utilizzo dei mass media e l’elaborazione e diffusione di pubblicazioni;
• supporta il cittadino nella redazione del ricorso e lo segue sino alla conclusione del procedimento.
Le persone che si sono avvalse del servizio di consulenza individuale, nel 2013, sono state 460; le chiamate ricevute, 1165 e da 12 ricorsi presentati nel 2006 si è passati nel 2013 a 153.
Complessivamente, dal 2006 al 2013 lo Sportello per l’amministrazione di sostegno ha redatto, su incarico dei beneficiari, familiari e servizi sociali e sanitari, 1026 ricorsi.
2. Interfaccia per il Giudice Tutelare
Anche il secondo obiettivo dello Servizio triangolare, ovvero, prestare attività di supporto al Giudice tutelare può dirsi compiuto essendosi stabilizzata la collaborazione con gli uffici giudiziari.
Lo Sportello per l’amministrazione di sostegno è un partner molto importante per il Tribunale in quanto:
• è divenuto una sorta di “filtro” sulla fondatezza e completezza del ricorso e quindi anche sull’effettiva necessità di nominare, in quella situazione, un amministratore di sostengo;
• le persone che si rivolgono direttamente alla cancelleria del Giudice tutelare per richiedere informazioni sull’amministrazione di sostegno vengono quasi sempre inviate allo Sportello; quindi, sostanzialmente, gli uffici giudiziari sono sgravati da tale incombente;
• dei decreti di fissazione d’udienza così come di ogni comunicazione o provvedimento del Giudice è data immediata comunicazione allo Sportello. Quest’ultimo poi prende i contatti con gli interessati (utente o familiari) per darne loro tempestiva comunicazione;
• in caso di difficoltà o disfunzioni nel sistema di comunicazione o della procedura si è sviluppato un costante confronto con la cancelleria cercando di concordare con essa misure flessibili.
3. AdS: sostegno al sostegno
Ultimo fronte è quello rivolto alla fascia degli amministratori di sostegno, già attivi a livello locale. Compito del Servizio triangolare è l’offerta di un “sostegno continuo agli amministratori di sostegno”.
A tale scopo ho voluto, insieme ad un giudice tutelare del Tribunale di Bolzano, che venisse costituita un’associazione per gli amministratori di sostegno che potesse sostenerli durante lo svolgimento del loro incarico.
Il suo Direttivo e Comitato scientifico è composto da professionisti altamente qualificati con specifica esperienza nel campo della medicina, dell’economia, del diritto e del sociale.
L’Associazione, quindi:
– fornisce agli AdS in carica informazioni, consigli, moduli ad hoc;
– elabora istanze specifiche al GT;
– aiuta gli AdS nello svolgimento quotidiano e periodico dell’ incarico;
– offre loro uno spazio dove potersi confrontare. A tal fine è stato attivato nel 2013 un metodo di condivisione denominato “Consulenza tra pari” per dare un’opportunità viva di riflettere in un gruppo sui problemi concreti dell’amministratore di sostegno e di sviluppare con altri AdS soluzioni condivise;
– organizza corsi su tematiche specifiche di loro interesse;
– promuove convenzioni.
Inoltre:
– nei casi previsti dall’art. 408 comma 4 c.c. potrà assumere essa stessa l’incarico di amministratore di sostegno nella persona del suo legale rappresentante ovvero delegare ad un proprio socio con atto depositato presso l’ufficio del giudice tutelare.
L’Associazione ha, quindi,:
– posto le basi per avviare una fase pilota nella quale si metterà a disposizione del Tribunale per essere designata AdS;
– definito i criteri di selezione dei soci delegati per cercare di dare garanzia sulla loro professionalità e competenza;
– elaborato un “Regolamento dei soci delegati” e un “Accordo di collaborazione tra associazione e soci delegati”.
In questi casi, scopo primario dell’Associazione AdS sarà quello di incentivare la conoscenza tra il socio delegato (futuro AdS) ed il beneficiando prima dell’udienza ex art. 407 c.c. al fine di scongiurare situazioni nelle quali o per timore o per insufficiente comprensione del compito che si andrà ad assumere, il candidato AdS possa rinunciare prima del giuramento o poco tempo dopo dal suo insediamento.
L’Associazione ritiene, altresì, che promuovere la conoscenza preventiva tra AdS potenziale e beneficiando possa aiutare le parti ad incentivare l’attivazione di un progetto di vita “su misura”.
In Alto Adige, quindi, per poter rendere operativa l’applicazione della legge è stato messo in campo un sistema organizzativo complesso attraverso l’attivazione di nuove risorse umane e materiali, il potenziamento delle collaborazioni tra enti, il perfezionamento dei livelli di concertazione tra pubblico e privato.
Fra questi, il primo importante obiettivo realizzato è stato quello dell’insediamento, nel 2008, presso la Provincia di Bolzano, del c.d. “Tavolo di lavoro interistituzionale”.
Trattasi di una struttura di carattere permanente avente funzioni di programmazione e di coordinamento fra i responsabili delle strutture, del tribunale e degli uffici che sono coinvolti, a livello pubblico o privato, nell’attività di implementazione della normativa.
Nel 2009 è stato poi istituito con delibera provinciale l’elenco degli AdS volontari al quale attualmente sono iscritte circa 50 persone.
Concludo, sottolineando qualche criticità che ho avuto modo di riscontrare in questi anni.
In Alto Adige rilevo una crescente difficoltà di trovare persone disponibili a diventare AdS principalmente per due motivi. Il primo di ordine numerico. La misura dell’AdS, infatti, si rivolge ad un’ampia platea di soggetti fragili per i quali spesso si rende necessario od opportuno reperire soggetti al di fuori della cerchia familiare. Il secondo motivo, per l’assenza di tutela in termini di responsabilità ed economici ai quali l’amministratore di sostegno rischia di doversi far carico.
Per l’amministratore di sostegno non sono riuscita a trovare polizze di copertura assicurativa contro i danni che potrebbe arrecare.
Inoltre, l’amministratore di sostegno è un soggetto che svolge il proprio incarico a titolo gratuito, salvo il giudice ritenga di volergli liquidare un’equa indennità da porre a carico del beneficiario.
Ritengo che l’indennità dovrebbe essere sempre riconosciuta dal giudice tutelare affinchè i cittadini possano essere incentivati a svolgere tale incarico anche con maggior senso di responsabilità.
Per la determinazione dell’indennità, però, non ci sono delle regole potendo il giudice tutelare determinarla in via equitativa tenendo conto dell’entità del patrimonio e della difficoltà dell’amministrazione.
Si assiste, quindi, ad una ingiustificabile disparità di trattamento economico tra amministratori di sostegno che assistono persone non abbienti e, per questo, spesso, anche con maggiori bisogni assistenziali e amministratori di sostegno che operano in favore di beneficiari facoltosi.
Da ultimo, ritengo che sarebbe di grande utilità l’istituzione di un registro pubblico ove iscrivere le designazioni anticipate degli amministratori di sostegno nominati con atto pubblico o scrittura privata autenticata in previsione della propria futura incapacità così come previsto dall’ art. 408 c.c.. Depositare tale atto solamente da un notaio, non dà sufficiente garanzia della sua tempestiva conoscibilità da parte del giudice tutelare. In tale direzione si è attivata anche la nostra associazione per sollecitare la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il Consiglio notarile ed il Tribunale di Bolzano per far si che il giudice tutelare quando deve nominare un AdS possa chiedere alla segreteria del consiglio notarile informazioni circa l’esistenza di un tale atto.
Infine, posso certamente dire che in Alto Adige grazie al costante lavoro in rete degli enti coinvolti può dirsi realizzato, almeno sotto il profilo organizzativo, il progetto del c.d. “Sportello Triangolare” per i cittadini, per il giudice e per gli amministratori di sostegno-
Bolzano, 19 marzo 2014
dott.ssa Roberta Rigamonti
Direttrice
Dell’Associazione l’Amministrazione di Sostegno presso la
Sito internet: www.sostegno.bz.it